- INFO POINT
- Di Silvano Lova
- Dove: Bari
ARPA Puglia ha messo a punto un sistema di sorveglianza delle criticità odorigene che coinvolge i cittadini
Sono circa 10.000 gli odori differenti che nella media un essere umano può percepire; un numero estremamente alto, anche se l’olfatto è probabilmente il senso meno sviluppato (per caratteristiche evolutive nella specie umana; rispetto alla gran parte degli animali (alcuni riescono a percepire odori a decine di chilometri di distanza) siamo effettivamente svantaggiati, ma, comunque, gli odori rappresentano un fattore fondamentale nella nostra percezione di ciò che ci circonda sia che siano gradevoli (i profumi) sia in caso contrario.
Effettivamente un odore sgradevole viene percepito ed elaborato dal nostro cervello una indicazione di un fattore di rischio nell’ambiente che ci circonda e quindi genera in chi lo percepisce disagio e in alcuni casi anche rilevanti effetti fisici (nausea, vomito), tutti volti a farci allontanare da fattori di rischio potenziale (l’evoluzione insegna).
Compito primario di un Ente Pubblico è quello di proteggere i cittadini da eventuali fattori di rischio presenti sul territorio; la prevenzione, da questo punto di vista è fondamentale così come è altrettanto importante l’ascolto delle persone da parte degli uffici preposti alla tutela della pubblica salute.
Ed è proprio in questo senso, cioè ascoltare le segnalazioni dei cittadini su emissioni odorigene moleste, che ARPA Puglia ha già da tempo attivato un interessante quanto socialmente utile servizio di raccolta e valutazione delle molestie olfattive derivanti dalle più varie cause (ambienti industriali, emissioni in ambito agricolo o di allevamento, discariche o versamenti non autorizzati di rifiuti o liquami).
In Puglia, la legge regionale 32/2018 “Disciplina in materia di emissioni odorigene” e su questa base normativa Arpa Puglia ha sviluppato un sistema webased per il recepimento e la successiva valutazione delle segnalazioni provenienti dall’intero territorio regionale.
Le logiche sono ben spiegate dall’avvocato Vito Bruno, Direttore Generale di ARPA Puglia: “Il tema delle emissioni odorigene è molto sentito nella nostra Regione e quindi abbiamo pensato di strutturare una risposta, compiendo investimenti importanti che ci hanno portato a creare uno dei tre laboratori che oggi esistono in Italia di olfattomettria dinamica attraverso il quale riusciamo a generare informazioni giuridicamente rilevanti che ci consentono di intervenire in situazioni complesse che spesso hanno anche riflessi giudiziari".
"Voglio sottolineare che per raggiungere questi obiettivi è fondamentale il rapporto fattivo con tutti i soggetti istituzionali: Comuni E Forze dell’Ordine, oltre ovviamente alla Regione. Importantissimo il ruolo dei cittadini che possono interagire con noi attraverso il nostro portale o dalle app dei vari Comuni. Tanti strumenti con un solo obiettivo: rendere più serena e tranquilla la vita dei cittadini che in alcune aree della nostra Regione possono aver subito dei disturbi di origine odorigena”.

L’Agenzia ha il compito di assicurare la gestione delle segnalazioni di disturbo olfattivo e di individuare le eventuali sorgenti mediante la definizione di uno specifico protocollo operativo (Dgr 805/2019). In tale protocollo è indicato l’approccio adottato per la valutazione delle segnalazioni (modalità di recepimento, elaborazione, individuazione di eventi ricorrenti) e per l’attivazione di procedure di approfondimento e azioni di intervento per l’individuazione delle potenziali sorgenti, da attuarsi nell’ambito di specifici tavoli tecnici che coinvolgono gli Enti territorialmente interessati.

Ma come funziona il sistema (attivo già dal 2019 e che ha raccolto un prezioso database di segnalazioni che ha consentito di eliminare potenziali fattori di rischio in tutto il territorio pugliese)? Il cittadino che rileva una problematica, compila un form online (qui: https://cloud.arpa.puglia.it/Odori/segnalazione-eventi-odorigeni), indicando, oltre alle proprie generalità, la localizzazione dell’evento odorigeno e la data e ora di inizio e fine dell’evento stesso, segnalando anche l’intensità dell’odore su una scala T di tre livelli (debole, distinto, forte) e descrivendo l’odore (facilitato da un menù a tendina che indica un vasto numero di alternative).
Le segnalazioni ricevute vengono processate attraverso una verifica preliminare di congruenza mirata al controllo di eventuali anomalie nella compilazione dei campi richiesti; subito dopo le segnalazioni valide sono analizzate su base mensile, al fine di valutare la sussistenza di situazioni di potenziale molestia olfattiva, con una griglia di valutazione che tiene in considerazione i seguenti elementi:
- analisi della distribuzione spaziale
- analisi della frequenza temporale delle segnalazioni registrate
- individuazione di eventi isolati
- individuazione di eventi significativi.


Il form è l’input iniziale di una ben precisa procedura codificata per la validazione e il successivo trattamento delle segnalazioni di emissioni odorigene che consente all’Agenzia per la protezione dell’ambiente di attivare azioni di intervento che identifichino la potenziale sorgente odorigena con attività di campionamento olfattometrico interventi di monitoraggio delle emissioni odorigene mediante sensoristica e altra strumentazione analitica, sopralluoghi ed interventi in caso di eventi significativi di molestia olfattiva che risolvano le cause con interventi immediati o, quando necessario, attività strutturate di lungo periodo.
Le segnalazioni ottenute dal form, infine, una volta processate e rese omogenee, hanno anche un’ulteriore, importante valenza: consentono una analisi statistica degli eventi odorigeni; ad esempio, nei primi anni di attività della piattaforma si è rilevato che le maggiori criticità si rilevano nel periodo estivo e in condizioni di calma di vento.
Si tratta di una vera iniziativa di ‘democrazia e sorveglianza’ partecipata: l’impiego di strumenti di gestione delle segnalazioni web-based e la loro informatizzazione permette di gestire un’attenta indagine sito-specifica, definendo i perimetri spazio-temporali di ogni singolo fenomeno e, conseguentemente, semplificandone l’ìndividuazione della fonte, consentendo agli Enti preposti di mettere a terra azioni di controllo puntuale sulle aree in cui le criticità sono state segnalate e riscontraten