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- Di Redazione BoLab
Le buone pratiche necessitano di un impegno collettivo che includa istituzioni, aziende e cittadini.
La gestione sostenibile dei rifiuti parte da semplici gesti quotidiani come evitare l'uso di prodotti monouso e preferire imballaggi riciclabili. A questo però vanno affiancate altri tipi di pratiche e interventi.
La raccolta differenziata è un pilastro cruciale. Separare i materiali riciclabili dai rifiuti organici e da quelli non riciclabili consente di avviare i vari flussi verso processi di recupero e riciclaggio adeguati. Conoscere e seguire le corrette modalità di separazione è essenziale per garantire l'efficienza del sistema.
I rifiuti organici, come scarti alimentari e vegetali, vengono trasformati in compost, un
utile fertilizzante naturale. Carta e cartone sono avviati a cartiere specializzate per la produzione di nuova carta riciclata. La plastica, suddivisa per tipologia, viene lavorata per creare nuovi prodotti plastici. Il vetro, completamente riciclabile, è rifuso per formare nuovi contenitori. I metalli vengono separati e fusi per produrre nuovi oggetti metallici. Infine, i rifiuti non riciclabili vengono trattati in impianti di smaltimento controllato o in termovalorizzatori per la produzione di energia.
Le buone pratiche necessitano di un impegno collettivo che includa istituzioni, aziende e cittadini: investimenti in reti efficienti di raccolta e smaltimento, campagne di sensibilizzazione multicanale, innovazioni tecnologiche nel riciclaggio oltre che l’adozione di politiche stringenti che incentivino la riduzione dei rifiuti alla fonte, disincentivando l’over-packaging a favore dell’eco-design, insieme a modelli di business ‘zero rifiuti’ - come i negozi senza packaging – che permettono al contempo di promuovere i produttori locali e la filiera corta, superando così molti problemi legati al trasporto e all’imballaggio dei prodotti.