728 x 90

Abusivismo edilizio e aree a rischio

--
  • INFO POINT
  • Di Redazione BoLab

L'abusivismo edilizio in Italia rappresenta un grave problema: secondo un report di Legambiente, sono oltre 71mila gli immobili interessati da ordinanze di demolizione e più dell’80% non sono ancora state eseguite.

L'abusivismo edilizio in Italia rappresenta un grave problema: secondo un report di Legambiente, sono oltre 71mila gli immobili interessati da ordinanze di demolizione e più dell’80% non sono ancora state eseguite. Secondo il report BES dell’ISTAT, il fenomeno è nazionale ma affligge soprattuto il Mezzogiorno dove l'indice è di 42,1 abitazioni abusive ogni 100 autorizzate nel Sud e 36,3 nelle Isole.

Questi edifici, costruiti senza rispettare le normative e i requisiti tecnici associati alla presenza di rischi naturali, sono particolarmente vulnerabili in caso di terremoti, frane, attività vulcaniche e inondazioni, aumentando i rischi per le comunità locali.

Il terremoto del 2016 ha colpito un’area come quella dell’Appennino Centrale dove il 70% delle strutture danneggiate non rispettava le norme antisismiche. In altre zone considerate ad alto rischio vulcanico, come quelle attorno all'Etna e al Vesuvio, vivono oltre 600.000 persone spesso in edifici non conformi alle normative di sicurezza. Il problema non si limita al sud Italia ma riguarda anche aree soggette a inondazioni, come le pianure alluvionali del Nord: nel 2020, le alluvioni hanno causato danni per oltre 2 miliardi di euro, molti dei quali aggravati dalla presenza, a meno di 150m dai corsi d’acqua, di costruzioni illegali che, essendo vulnerabili alle inondazioni, hanno ostruito i canali di scolo aggravando gli allagamenti.

Per affrontare il problema, dunque, è essenziale evitare sanatorie e condoni, rafforzando e implementando le leggi contro l'abusivismo edilizio, con iter burocratici più snelli, maggiori responsabilità alle prefetture e il rispetto delle ordinanze di demolizione con l’obiettivo di tutelare le comunità locali, per uno sviluppo ordinato e sicuro del territorio che altro non è se non un patrimonio collettivo, sia in termini di sicurezza ambientale che sociale.