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Effetto isole di calore in città: cause, effetti e soluzioni

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  • INFO POINT
  • Di Redazione BoLab

Il microclima più caldo che caratterizza le nostre città è dovuto principalmente alla presenza dilagante di cemento e asfalto che provocano un particolare fenomeno, l’effetto isola di calore urbano, con temperature significativamente più alte rispetto alle zone rurali circostanti.

In città non si respira: ormai circa 200 milioni di persone in più di 350 città vivono con temperature estive superiori ai 35 °C.

Il microclima più caldo che caratterizza le nostre città è dovuto principalmente alla presenza dilagante di cemento e asfalto che provocano un particolare fenomeno, l’effetto isola di calore urbano, con temperature significativamente più alte rispetto alle zone rurali circostanti.

Infatti, l’impermeabilizzazione del suolo – anche detta soil sealing –, provocata dalla densità degli edifici e dalla presenza di grandi superfici asfaltate, non permette l’evapotraspirazione naturale: quando il terreno non è coperto rilascia umidità che assorbe il calore e abbassa la temperatura dell’ambiente circostante. Considerando che In Italia, secondo l’ISPRA, il consumo di suolo aumenta di circa 21 ettari al giorno, il problema delle isole di calore urbane è destinato a crescere.

Temperature urbane più alte implicano un maggiore utilizzo di sistemi di raffreddamento
, maggiore consumo energetico ed emissioni di gas serra, con ripercussioni sulla salute pubblica legate a colpi di calore e malattie respiratorie. L’estate del 2003 che ha colpito l’Europa ha dimostrato che durante le ondate di caldo la mortalità può aumentare anche del 20%.

Le soluzioni per mitigare questo fenomeno esistono e ruotano attorno all'allargamento delle aree verdi: spazi verdi urbani, parchi, giardini verticali, uso di materiali da costruzione riflettenti, tetti verdi, pedonalizzazione e promozione del trasporto pubblico per ridurre la superficie dedicata alla mobilità veicolare. Tuttavia, il PNRR ha previsto la piantumazione di soli 6.6 milioni di alberi in aree urbane, a fronte di una necessità di 227 milioni, confermando così una grave mancanza di lungimiranza e la volontà di non affrontare il problema.